Fino a qualche settimana fa non conoscevo la Feijoa, non l’avevo mai vista… mai sentita nominare.
Ma ormai tutti sanno quanto amo la frutta “esotica” e anche il destino mi aiuta nello scoprirne sempre di nuovi.
Qualche settimana fa torno a casa e sul tavolo della cucina, ancora apparecchiato dopo una cena di mio fratello con amici, scorgo due fruttini strani e sconosciuti. Mi ci fiondo subito chiedendo informazioni e scopro che si trattava, appunto, di due frutti di feijoa… un frutto sudamericano di cui si trovano alcune coltivazione anche nel Sud Italia.
La Feijoa è il frutto tropicale di un arbusto sempreverde, la Feijoa Acca Sellowiana, originario dell’America meridionale ma coltivato anche in Africa e nell’Italia Meridionale.
Dalla forma un po’ allungata, simile ad una prugna, ha una buccia verde scuro, a volte liscia a volte irregolare.
La parte interna somiglia al melone invernale: biancastra con tanti piccoli semi. La cosa veramente particolare, però, è il sapore: un mix (quasi un frullato) di ananas e fragola dal profumo inebriante.
La Feijoa è un frutto succoso, con una polpa delicata, che si mangia diviso a metà con un cucchiaino come fosse un kiwi.
Tantissime le proprietà benefiche a fronte di un modesto valore calorico (solo 70 Kcal /100 g di polpa) e colesterolo zero: un elevato contenuto di vitamina C, ricco di fibre, beta carotene, vitamina B6, sali minerali, iodio e flavonoidi che migliorano il benessere dell’apparato circolatorio.
Io l’ho mangiata fresca a cucchiaiate ma conto di riprovarla (sperando di ritrovarla) in altri modi… magari una macedonia con frutti invernali, o facendone una marmellata o una composta.
Cercando informazioni a riguardo sono rimasta stupita dal fatto che, in alcuni paesi, vengano mangiati anche i fiori: freschi o passati in forno per renderli croccanti.
Ora che lo so farò di tutto per trovarli! 😉